lunedì 1 novembre 2010

Pier Paolo Pasolini fu ucciso nella notte fra l'1 e il 2 novembre 1975, sul lungomare di Ostia.


‎"Amo la vita così ferocemente, così disperatamente, che non me ne può venire bene: dico i dati fisici della vita, il sole, l’erba, la giovinezza…: e io divoro, divoro, divoro… Come andrà a finire non lo so" . P.P. PASOLINI

"IO SO" di P.P.PASOLINI


Io so.Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere).Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il '68, e in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del "referendum".Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari.Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio "progetto di romanzo", sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il '68 non è poi così difficile.”

domenica 24 ottobre 2010

uniti nella lotta con TERZIGNO.


terroristi, facinorosi, violenti, teppisti.
quante parole ha questo stato per definire chi legittimamente protesta contro gli abusi del potere?

sabato 23 ottobre 2010

16 ottobre il Collettivo Comunista Romano in piazza con la FIOM


Siamo tutti Pomigliano!
A dispetto delle rassicurazioni mediatiche e dei siparietti grotteschi di cui i
personaggi di questo governo ci rendono partecipi quotidianamente, la crisi avanza
eccome: una crisi che è interna e conseguenziale al sistema capitalistico, i cui
effetti ricadono esclusivamente sulle spalle di tutti i soggetti sociali più deboli.
Crisi prodotta dalla finanziarizzazione dell'economia e accentuata dal pesante debito
pubblico, che continua ad essere affrontata a spese dei lavoratori, con tagli sui salari e
sullo stato sociale: tagli sulla scuola pubblica, sulla sanità, sui servizi, con crescente e
sistematico consenso alla privatizzazione e allo sfruttamento della forza lavoro.
Intanto l'evasione fiscale e quella contributiva continuano a crescere senza nessun
controllo da parte dello Stato.
I sindacati confederali non sono più mediatori tra lavoratori e padronato: CISL e
UIL, sindacati fiancheggiatori dei padroni, con collaborazionismo e servilismo sono
stati complici ed artefici dei passaggi cruciali della crisi del lavoro, hanno fatto
passare la logica del doversi adeguare a leggi e contratti che massacrano i diritti e
annullano le conquiste dei lavoratori, hanno acconsentito allo sfruttamento della forza
lavoro e alla mortificazione delle tutele conquistate col sangue dal movimento
operaio e proletario nelle lotte del XX° secolo .
Agitando lo spettro della disoccupazione fanno accettare condizioni assurde ai
lavoratori.
La CGIL, pur avendo più iscritti di CISL e UIL messi insieme, non riesce ad opporsi
al sindacalismo di regime, disarmando con la sua passività la classe di fronte agli
attacchi dei padroni.
Solo la FIOM e i SINDACATI di BASE resistono, nel loro ruolo di sindacato
avanzato, a fianco della classe operaia.
Questa situazione può essere affrontata solo con l'unità di tutti i lavoratori, con la
connessione delle lotte di tutti i soggetti coinvolti in questa crisi: metalmeccanici,
dipendenti pubblici, precari, disoccupati, immigrati.
Con i lavoratori della scuola e gli studenti dobbiamo sostenere la lotta contro il
decreto Gelmini.
E' necessario aggredire con mobilitazioni di massa il regime Berlusconi-Marchionne.
E' necessario ricreare una unità tra i comunisti e i soggetti antagonisti a questo
sistema che sostenga le lotte dei lavoratori e che rivendichi un sindacato antagonista
alla classe capitalista.
SOLO CON LA LOTTA I LAVORATORI POSSONO FERMARE I PADRONI!
SOLIDARIETA' CON LA CLASSE PROLETARIA, SEMPRE!
COSTRUIRE NELLA PRASSI L’UNITA’ TRA I SOGGETTI ANTAGONISTI
PER REALIZZARE UN POLO DI CLASSE ALTERNATIVO.
IL CONFLITTO CLASSE / CAPITALISMO NON E’ MORTO!!
SIAMO TUTTI POMIGLIANO!
Collettivo Comunista Romano
http//comunistiromani.blogspot.com comunistiromani@live.it

giovedì 23 settembre 2010

AGORà


sabato alle 10.00 - 27 novembre alle ore 20.00



Roma
Piazzale Loriedo, Colli Aniene
Rome, Italy

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Creato da Collettivo CANTIERE SOCIALE TIBURTINO deCOLLIamo resiste allo sgombero!

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AGORA' è Piazzale Loriedo.
La piazza mancata, l'ambiguità di uno spazio che è pubblico ma che dipende dall'investimento e dalla cura di un privato.

Progettata ex-novo nel 1997 ed abbandonata a sè stessa per i successivi 6 anni, piazza Loriedo viene 'ceduta' dagli enti pubblici competenti ad un esercente della zona, che la porta a compimento. Lo scambio prevede che egli possa costruirvi all'interno un chiosco e gestirlo per i suc...cessivi 25 anni, per poi restituirlo al comune di Roma.

La burocrazia attanaglia anche questo passaggio, e l'area viene inaugurata solo nel 2008. Un arco di tempo scandito da ritardi e proteste. Con modalità diverse, infatti, la voce di molti cittadini si fa sentire. Nel 2006 il C.S.T. “deCOLLIamo” organizza diverse iniziative all’interno della zona recintata, per reclamare non solo l'apertura della piazza, ma anche la sua libera fruizione come centro spontaneo di aggregazione.

Tuttavia il precedente stato di degrado ha convinto la cittadinanza che fosse meglio avere un ben tenuto giardino privato piuttosto che niente. Perciò, quando l'inaugurazione ha avuto luogo, si è provato a rimuovere questo scomodo passato.

Alcune associazioni hanno già individuato questa piazza come il locus per svolgervi iniziative d’interesse per il quartiere. L’Associazione Culturale "Impulsi" ha costruito al suo interno “Roma se ricconta” nella scorsa primavera, vedendo confermata l'intuizione secondo cui un simile spazio offre la possibilità di andare ben oltre un tavolino e qualche sedia per prendere un gelato.

La necessità di quel punto nel territorio che rappresenta il centro della vita pubblica, che i romani chiamavano foro e per i greci era appunto l'agorà, rimane disattesa.

AGORA' è, per noi che la stiamo costruendo, il tentativo di colmare questo vuoto urbanistico e sociale. Con AGORA' daremo vita ad un progetto di emancipazione dal basso di questo luogo, che è nel nostro quartiere il simbolo di una maniera distorta di concepire e gestire un bene comune.

mercoledì 15 settembre 2010

COMITATO ITALIANO GIUSTIZIA PER I CINQUE








ROMA, 14 SETT. 2010. Importante iniziativa unitaria di sensibilizzazione e informazione di massa promossa dal Comitato Italiano Giustizia per i Cinque




In occasione della Campagna Internazionale per la Liberazione dei Cinque antiterroristi cubani, anche a Roma si è svolta una importante iniziativa unitaria di sensibilizzazione e informazione di massa promossa del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque con la partecipazione di moltissimi compagni.



Su Via Nazionale le forze dell’ordine hanno operato un fermo di decine di nostre automobili e del camion vela che esponeva una gigantografia sulla libertà dei Cinque, identificando vari compagni, registrando le targhe di tutte le autovetture e tenendo tutti fermi per circa un’ora. Ciò ha fatto sì che molti passanti e cittadini si sono fermati incuriositi; questi, coinvolti, sono stati adeguatamente informati sulla vicenda dei Cinque e sulla campagna internazionale in atto.

Ci siamo quindi recati in serata ad Ostia presso la sede del circolo "Julio Antonio Mella" dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba dove si è tenuto un attivo per discutere sulle modalità di continuazione della mobilitazione del mese di solidarietà con i Cinque e per le prossime scadenze nazionali del mese di ottobre, a partire dal sit-in che il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque ha promosso per il giorno 8 ottobre 2010 nei pressi dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma.



Il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque ringrazia vivamente tutti i compagni che hanno partecipato all’importante iniziativa di oggi e rivolge un sentito e particolare ringraziamento per la collaborazione e l’attiva partecipazione ai circoli dell’Associazione Nazionale Italia-Cuba di Roma, Julio Antonio Mella, Valle del Tevere, alla Rete dei Comunisti, all’Associazione e Rivista Nuestra América, Collettivo Comunista Romano, Radio Città Aperta e La Scintilla di Ventimiglia.


Comitato Italiano Giustizia per i Cinque

sabato 11 settembre 2010

LIBERTAD A LOS CINCO HEROES CUBANOS !




..SABIAS QUE HAY CINCO CUBANOS PRESOS EN E.E.U.U.POR LUCHAR CONTRA EL TERRORISMO CINCO HEROES LLAMADOS GERARDO,ANTONIO,FERNANDO, RAMON Y RENE

venerdì 10 settembre 2010

Nuova offesa a Cuba… e al diritto all’informazione


pubblicata da AsiCuba Umbria il giorno venerdì 10 settembre 2010 alle ore 16.09

L’ennesima offesa al diritto umano all’informazione imperversa in questi giorni nei media di tutto il mondo… almeno in quelli del NOSTRO mondo.

Non smette di stupirci il potere di PLASMARE la realtà secondo i desiderata –di chi lancia la “notizia” e/o della proprietà-, operazione che non solo non è condannata ma che riesce invece a formare graniticamente l’opinione pubblica. Si sa… la stampa è …libera.

La non-notizia potentemente e in modo martellante viene ripresa, rilanciata, rafforzata con opportune aggettivazioni. E’ la versione per adulti del giochino infantile del “telefono senza fili”: si parte con una nuvola e si arriva all’uragano.

Così qualsiasi giornalista statunitense –sprovveduto e ignorante- estrapola, decontestualizza una frase che AVREBBE pronunciato Fidel Castro (sul sistema economico cubano che non sarebbe esportabile perché già non va bene in patria) e la non-notizia viene entusiasticamente ripresa, manipolata e lanciata a coriandoli in tutti i media nostrani. Anzi, il giorno dopo diventa che Fidel ha detto che il comunismo è morto.

Non s’illudano. Si sono illusi che Fidel fosse morto e imbalsamato.

Ora s’illudono che sia risorto solo per dare il rompete le righe e riconoscere la superiorità del libero mercato. Non s’illudano.



Chi è interessato a capire sappia che la crisi economica iniziata a Cuba con la caduta del circuito economico alternativo costruito intorno all’URSS non è soddisfacentemente superata: e comunque non un ospedale, né una scuola, di città o di montagna, è stata chiusa, né un lavoratore è stato buttato sul lastrico… che i cantori del libero mercato ci facciano un esempio che tenga il confronto.

E già che ci siamo, ci facciano un esempio di quali migliori risultati hanno raggiunto i Paesi del Terzo Mondo, tutti schiavi del libero mercato: speranza di vita? Scolarità? Mortalità infantile? Denutrizione? Cultura? Avanti, raccontateci questi successi… vogliamo sapere.



La crisi economica cubana -che comunque non ha annullato i successi nel diritto umano alla vita e alla qualità della vita, in molti casi superando i parametri dei Paesi ricchi- non soddisfa né il Governo né i cittadini: ne stanno discutendo da anni, tutti, e, così come è normale in una vera democrazia, stanno cercando TUTTI INSIEME correzioni e misure che facciano da volano all’uscita dalla stretta.

Quindi, se veramente Fidel avesse detto quella frase, non avrebbe detto niente di particolare, ma solo quel che tutti sanno: i cittadini di Cuba e chi fuori di Cuba s’informa, s’informa VERAMENTE.



Ci sono notizie che invece – evidentemente non d’interesse per la proprietà della stampa libera- non sono pubblicate, riprese, rilanciate… Sono invece soffocate in un muro di ovatta e non ce la fanno a sfondarlo.

V’interesserebbe difendere il diritto umano a non morire di terrorismo a Cuba?



Dopo 3500 morti che Cuba ha dovuto patire in 50 anni di Rivoluzione–incluso l’italiano Fabio Di Celmo-, dopo innumerevoli denunce in tutte le sedi internazionali, dopo innumerevoli messaggi inviati ai vari Governi USA, cinque generosi cittadini cubani hanno abbandonato la tranquillità della propria vita per andare ad infiltrarsi in quella rete di criminali terroristi che spadroneggia in Florida e finanzia e organizza le bombe contro Cuba, riuscendo a preavvisare il proprio Paese e a salvare altre vite.

La FBI li ha arrestati, accusati di spionaggio, un giudice di Miami li ha condannati a molteplici ergastoli. L’ONU, Amnesty, 10 Premi Nobel, una miriade di parlamentari, ecc. si sono alzati contro questa barbarie del sistema giudiziario statunitense.

Questa notizia, vera e strabiliante, non interessa la nostra stampa libera.

Ora si compiono 12 anni di reclusione di

GERARDO, ANTONIO, RAMÓN, FERNANDO, RENÉ

12 anni anni di torture, fisiche e mentali (a due di loro si proibisce persino di vedere le proprie mogli).

Intanto il pluriomicida confesso Luis Posada Carriles, terrorista di origine cubana sotto l’ala protettiva della CIA, passeggia vezzeggiato –in compagnia di suoi pari- per le strade di Miami, nello Stato che sventola il vessillo della lotta al terrorismo mondiale.

E’ una notizia?



Perugia, 10 settembre 2010





AsiCubaUmbria -@: asicubaumbria@libero.it

giovedì 9 settembre 2010

Compagni!




Nell’ultimo decennio, grazie ad una finta sinistra e ad una destra poco più che forte, l’Italia ha dovuto fare i conti con la crisi economica che ha portato alla disoccupazione,alla cassaintegrazione per alcuni, e infine alla precarietà.
E a questo punto, che fare???
Bisogna riaprire una coscienza politica e non solo a parole, ma avere una forza politica organizzata. E’ dunque evidente che questa sinistra non ha la capacità di farlo, non ha neanche la capacità di agire per il popolo.
Quindi diciamo basta allo sfruttamento del lavoro , all’arricchimento dei pochi a svantaggio delle masse, alla polizia che uccide perchè si protesta per la casa ,per i diritti sul lavoro........
UNIAMOCI PER UN FRONTE COMUNE ....
collettivo comunista romano

fabiola varacalli, del Collettivo Comunista Romano